Il virus della leucemia felina (FeLV) è un'importante causa di neoplasia nei gatti: esso è inoltre causa di anemia, immunosoppressione e patologie immunomediate. I gatti adulti sono meno suscettibili all'infezione da FeLV rispetto ai gattini e la maggior parte dei gatti viremici ha meno di 6 anni. Questa resistenza legata all'età non è assoluta e può essere superata da alte dosi di virus o dall'uso di corticosteroidi. Non vi è predisposizione di razza o di sesso. Studi recenti suggeriscono che la FeLV possa avere un ruolo nello sviluppo del linfoma nei gatti che hanno superato l'infezione.
Il virus della leucemia felina è presente nella saliva e l'infezione segue la via oronasale, presumibilmente per mutua pulizia del pelo tra gatti. Dopo la penetrazione il virus si disperde nei tessuti linfoidi sistemici. Durante questo stadio molti gatti eliminano l'infezione senza sviluppare i segni clinici. Nei soggetti sensibili, il virus si dissemina ampiamente ovunque nel corpo e infetta le cellule del midollo osseo, determinando una viremia persistente. Come terza alternativa il gatto può contenere l'infezione all'interno del midollo osseo in uno stato di latenza per un periodo di tempo variabile. Occasionalmente i gatti infetti in condizioni di latenza possono tornare allo stato viremico: ciò può avvenire spontaneamente, in seguito alla somministrazione di corticosteroidi a dosi immunosoppressive o dopo uno stress fisiologico come la lattazione. Con il tempo, la maggior parte dei gatti con l'infezione latente elimina l'infezione. Inoltre il virus della leucemia felina determina una serie di patologie degenerative e proliferative: il tumore più comune associato all'infezione da FeLV è il linfoma. Ne sono state descritte varie forme sulla base della distribuzione delle cellule tumorali all'interno del sistema linfatico. I sintomi più frequenti associati a forme tumorali da FeLV sono: letargia, inappetenza, dispnea (difficoltà respiratoria), rigurgito, vomito, diarrea, perdita di peso non specifica, sintomi neurologici, renomegalia (aumento di volume dei reni) bilaterale con insufficienza renale. Possono comparire singolarmente o associati tra loro in base all'organo maggiormente colpito.
Nelle infezioni da FeLV è comune l'anemia rigenerativa presente singolarmente o associata alla diminuzione della conta dei linfociti, dei neutrofili e delle piastrine. Se colpito il sistema nevoso possono comparire segni neurologici; se vi è un interessamento renale si avranno segni di insufficienza renale.
Test utili alla diagnostica:
Non esiste una terapia efficace contro il virus della leucemia felina. Si possono instaurare terapie sintomatologiche adattabili caso per caso. Negli ultimi anni è stato approntato un protocollo terapeutico con Interferone (IFN) Omega di origine felina che da risultati variabili in base al grado d'infezione del soggetto.
La prognosi per un gatto persistentemente infetto in un ambiente con altri gatti è sfavorevole, poiché circa l'85% muore entro tre anni dalla diagnosi. Gatti persistentemente viremici ma che vivono in un ambiente senza altri gatti possono avere una prognosi leggermente più favorevole, poiché il numero delle infezioni opportunistiche al quale essi sono esposti può essere inferiore.
Sono stati registrati diversi tipi di vaccini per il virus della leucemia felina; forniscono una certa protezione contro lo sviluppo di una viremia persistente. Il momento più appropriato per vaccinare un gatto è nel primo anno di vita, anche se può essere effettuata a qualsiasi età.
(Da: Clinica delle malattie infettive del cane e del gatto – I. Ramsey e B. Tennant)